Perché Eroi?

Il Concept alla base di MotoEroi
Il motivo per cui ho pensato di aprire questo blog è molto semplice: ogni volta in cui mi trovo per strada con la mia F800R ho la netta sensazione che un motociclista abbia qualcosa in più. Intendiamoci, non ne faccio una questione di 'superiorità', ma di semplice analisi. Il modo in cui dobbiamo guidare è diverso da quello di chiunque conduca un altro tipo di mezzo. Il livello di attenzione, di velocità di calcolo, di previsione e, soprattutto, di abilità richiesti anche da una semplice passeggiata della domenica, è qualcosa che un non-motociclista non potrà comprendere mai. E sta proprio qui il problema: l'ignoranza. Non conoscere significa non comprendere e non comprendere significa, infine, non rispettare. Sono abiutato a guidare la moto sia per tratti relativamente brevi e frequenti, che per lunghi viaggi più sporadici. In entrambi i casi, certamente come tutti voi che leggete questo post, mi trovo a fronteggiare una quasi totale noncuranza da parte di chi guida un qualsiasi mezzo a quattro ruote. Per me, non posso negare, quando sono in sella 'gli altri' sono dei 'nemici'. Come definireste altrimenti qualcuno che attenta alla vostra vita? Certo, non c'è (quasi mai) premeditazione in quelle stupide azioni che possono portarti a cadere, ma, per mia esperienza, questo non rappresenta mai una valida giustificazione. 

La cosa ironica è che spesso quando ti trovi a una cena con amici, per fare un esempio, per loro sei tu 'il pazzo che guida un missile'. Quello di cui un non-motociclista non si renderà mai conto è che quasi sempre i pazzi sono loro: uscite repentine in soprasso senza freccia, andamento a zig-zag quasi sempre dovuto all'uso del telefono, frenate improvvise, immissioni di due metri oltre lo stop agli incroci. La galleria degli orrori è sconfinata e culmina con una forma di 'pressione' che si applica in mille modi, a partire dalla guida dei 'competitivi' che ti stanno incollati per dimostrare che, in fin dei conti, sono un po' 'fighi' anche loro.
Ma non ci sono solo 'gli altri'; ci sono anche strade dissestate, buche enormi, segnaletiche mancanti e, naturalmente, quello che è da generazioni il nemico pubblico numero uno di ogni motociclista: i paletti che sostengono (salvo rare eccezioni) ogni guard rail, vere e proprie potenziali ghigliottine.

Potrei continuare all'infinito. Ma, alla fine, 'il pazzo' (per non dire di peggio) è sempre chi sta in moto. Sì, certo, a volte siamo i primi a esagerare. Spesso anche contro noi stessi. Quante volte è capitato che in tornanti di montagna mentre sei in piena impostazione di curva ti sbuca il fenomeno alle spalle, in assetto da combattimento, 'spolverandoti' dove mai te lo aspetteresti? La moto non limita la stupidità delle persone, ma, di sicuro, ne affina, mediamente, la qualità di guida.

Perché Eroi, quindi? Semplicemente per omaggiare tutto questo: la capacità di un motociclista di resistere a una continua sfida quotidiana, perseguendo con passione in questa elevatissima forma di espressione in movimento. Motociclista è qualcosa che sei o non sei, non ci sono vie di mezzo. Non ha alcuna importanza quale sia la professione, la nazionalità o il sesso. Da qui nasce l'idea di questo blog. Personalmente amo viaggiare in solitaria o con qualcuno in sella. Non partecipo ad alcun raduno, ma amo condividere le esperienze di chi, come me, vive questo grande amore e ne comprende la sua 'poetica'. Qui racconteremo di ogni tipo di motociclista attraverso una serie di interviste utili a conoscerci meglio. La mia idea per questo blog è quella di trattare ognuno di voi come una vera e propria rock star, perché quando per strada vi saluto con la mano sinistra mentre ci incrociamo, solitamente questo è quello che penso di ognuno di noi. Se vi piace l'idea scriveteci per proprovi come motociclista da intervistare e aiutateci a condividere il blog con i vostri amici!

Grazie a tutti e buona guida! Francesco
Foto di Aurora Giampaoli

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